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    Luce: il PUN

    Dopo il ribasso di febbraio — che aveva messo fine all’impennata invernale fino ai valori massimi degli ultimi due anni — il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica ha fatto registrare un mese di marzo leggermente peggiore di quanto atteso. C’è stato infatti un leggero rialzo delle medie, anche se l’effettivo impatto sui consumatori dipenderà dalle abitudini di consumo: infatti il PUN è più basso rispetto al mese precedente in Fascia 1 (ovvero le ore di picco), mentre è salito in Fascia 2 e 3. La Fascia 2 è risultata persino più cara della Fascia 1.

    Ecco i valori medi del PUN di marzo, pubblicati dal Gestore dei Mercati Elettrici su mercatoelettrico.org ed espressi in €/MWh.

    F1F2F3
    ore di piccoore intermedieore fuori punta
    62,6267,7154,37
    fonte: mercatoelettrico.org; elaborazione Enjoy Energy

    I valori indicati sono la media aritmetica di tutti i valori orari assunti assunti dal PUN del mese, articolati per Fascia oraria, e costituisce la base di riferimento per il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. Quasi tutte le offerte a tariffa variabile dei vari operatori italiani (tra cui quelle di Enjoy) sono basate su questo valore.

    Le Fasce sono quelle definite da ARERA nella Delibera 181/2006, ovvero:

    F1dalle 8 alle 19, da lunedì a venerdì
    F2dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 da lunedì a venerdì; dalle 7 alle 23 del sabato
    F3dalle 23 alle 7 da lunedì a sabato; tutte le ore di domenica e dei giorni festivi

    Gas: PFOR e PSV

    Nel caso del gas (visto che altrimenti era troppo semplice) gli indici da tenere sott’occhio sono due: PSV e PFOR. Alcuni operatori, in base alle proprie strategie, basano le proprie offerte su un indice; altri (tra cui il Servizio di Tutela) si basano invece sul PFOR (quelle di Enjoy Energy si basano su quest’ultimo indice a partire dal mese di aprile).

    Il PSV (Punto di Scambio Virtuale, sistema elettronico amministrato dal Gestore dei Mercati Elettrici) è la media mensile dei prezzi Bid e Offer delle quotazioni giornaliere, pubblicate da ICIS Heren — European Spot Gas Markets sotto il titolo “PSV Price Assessment”.

    Il PFOR, normato da ARERA con deliberazione 9 maggio 2013, 196/2013/R/gas, ha invece aggiornamento trimestrale ed è pubblicato dall’Autorità stessa. Il PFOR del trimestre è dato dalla media aritmetica delle quotazioni forward trimestrali OTC relative al trimestre t-esimo del gas, presso l’hub TTF e rilevate da Platts, con riferimento al secondo mese solare antecedente il trimestre t-esimo.

    D’accordo, ma cosa cambia? Cambia tanto: in base al periodo PSV e PFOR possono assumere forbici molto diverse, e scegliere — in base alle previsioni di mercato — un’offerta basata su PSV oppure PFOR può fare la differenza sul risparmio finale.

    Ecco i valori di marzo per gli indici del gas naturale in Italia (vi risparmiamo i valori originali pubblicati in GJ e MWh, ed eccoli qui già convertiti in centesimi di € per Smc):

    PFORPSV
    15,119,5
    fonte: mercatoelettrico.org e ARERA; elaborazione Enjoy Energy

    Il PSV è salito leggermente rispetto a febbraio (il valore precedente era 19,3), mentre il PFOR — essendo trimestrale — è invariato.

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