
Iniziano il 24 luglio i giochi olimpici di Tokyo, le Olimpiadi 2020. Programmati per il 2020, si sarebbero dovuti svolgere dal 24 luglio al 9 agosto dell’anno che, da tutti, verrà ricordato come quello del Covid. Rinviati per ovvi motivi, anche se decisamente in ritardo rispetto a quanto invece la pandemia progrediva, sono stati spostati al 2021, mantenendo però il nome ufficiale di “Tokyo 2020”, come è stato fatto anche per gli Europei di calcio.
A seguire poi ci saranno le paraolimpiadi, dal 25 agosto al 5 settembre. 33 dispipline per le prime, 22 per le seconde.
L’Italia porterà in Giappone 354 atleti, 178 uomini e 176 donne. Lo streaming di tutte le gare (ma proprio tutte tutte) è solo su Discovery+, la Rai però coprirà più di 200 ore di diretta.
Non preoccupatevi del fuso, anche se la maggior parte delle gare saranno, per noi, in piena notte. La Rai ha già previsto un grande programma di ritrasmissione, a orari più umani. Se invece sei un fan della notte, buon per te, puoi goderti l’Italia di Ivan Zaytsev in live.
Olimpiadi 2020: 5 cerchi sostenibili
Se, storicamente, i cinque cerchi olimpici simboleggiano i cinque continenti e la fratellanza tra essi, nell’edizione 2021 c’è un concetto che, se possibile, surclassa il significato del simbolo storico, ed è quello della sostenibilità. Oltre che ad essere il primo evento a risonanza mondiale post-pandemia, questi giochi verranno ricordati anche per essere quelli più sostenibili di sempre (per adesso, si intende).
Sicuramente saranno i primi. I primi ad aver abbracciato, da tutti i lati possibili, il concetto di eco-friendly. Ad oggi possiamo dire, senza dubbio alcuno, che il comitato organizzativo delle Olimpiadi ha fatto davvero tutto il possibile per rendere questa edizione a impatto, il più possibile, vicino allo zero.
Sapete tutti ormai quanto lo sport sia parte di noi e del concetto base di Enjoy Energy, ci riempie quindi il cuore di gioia sapere che, finalmente, anche lo sport tifa per il pianeta.
Lo slogan Be better, together – For the planet and the people (migliorare insieme, per il pianeta e per le persone) porta la torcia olimpica a brillare di sostenibilità, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone che ci vivono.

Per iniziare
Il primo grande passo verso un Olimpiade sostenibile si è fatto prendendo una decisione, tanto ovvia e semplice quanto controtendenza. Non costruire.
Solitamente con le Olimpiadi si vengono a creare veri e propri nuovi villaggi, con centinaia di costruzioni che, troppo spesso, vanno in disuso a cerimonia conclusa. Per mancanza di fondi, di progetti, di organizzazione, ci ritroviamo con interi stadi inutilizzati. Strutture nuove lasciate all’abbandono e villaggi olimpici allo sbando.
Si è scelto quindi di utilizzare, il più possibile, location già esistenti. Il 60% è stato ricavato da strutture già presenti, riducendo le emissioni di anidride carbonica di quasi 80.000 tonnellate.
La torcia
Partiamo dal simbolo olimpico per eccellenza, la torcia. Durante il suo viaggio, che parte sempre dalla Grecia per raggiungere il luogo designato, ha incontrato le più alte delegazioni sportive dei paesi partecipanti. È stata costruita per il 30% in alluminio riciclato, proveniente dalle case edificate temporaneamente in seguito al terremoto che colpì il Giappone nel 2011.
Il disegno della torcia, come pure quello del braciere, richiama il simbolo per eccellenza del Giappone, un fiore di ciliegio (secondo me, è la più bella degli ultimi anni).

Le divise degli atleti
Non riesco a trattenermi, gira e rigira finisco sempre a parlare di vestiti. Anche in questo caso, però, di vestiti eco-cool. Le delegazioni olimpiche, così come gli atleti e le diverse Prefetture che hanno accolto la torcia olimpica, sono e saranno vestite di abiti a impatto zero. Coca-Cola, sponsor ufficiale dei giochi, ha realizzato per loro uniformi provenienti da bottiglie di plastica ricilicate.
Speriamo che anche gli atleti, nelle loro valigie, scelgano di mettere solo abiti green. Chissà, magari posso inviare alla Fede (Pellegrini, s’intende) il mio articolo sui vestiti dell’estate 2021 amici dell’ambiente.
Le medaglie
Menzione d’onore alle medaglie olimpiche. No, non saranno fatte di plastica riciclata. Ci sono cose a cui non si può rinunciare. L’oro, l’argento e il bronzo sono stati mantenuti. D’altronde, se fossi un atleta olimpico che ha raggiunto il podio, vorresti una medaglia di plastica riciclata? Appunto.
Non si pensi però che non siano state trovate delle soluzioni. A partire dal 2018, in tutto il Giappone, sono stati installati dei punti di riciclo per scarti elettronici. La popolazione giapponese, fan di hi-tech e subalterni, ha gettato tutti i propri scarti, donandoli al comitato olimpico.
Dai dispositivi dismessi, tramite un lungo processo di rilavorazione, è stato possibile estrarre i metalli preziosi con cui sono state poi create le oltre cinquemila medaglie necessarie. Anche il podio è in materiale riciclcato. Praticamente le uniche cose non riciclabili sul podio sono gli atleti.

I trasporti
Toyota, insieme a Coca-Cola main sponsor della competizione, ha messo a disposizione di atleti e delegazioni un parco veicoli formato da 3700 mezzi, promuovendo la mobilità sostenibile.
La flotta olimpica è composta da veicoli a idrogeno, elettrici e ibridi che promuovono lo slogan Mobility For All.

Il villaggio olimpico
Cuore pulsante della manifestazione, vero luogo di interscambio culturale e sportivo, il vilaggio olimpico è spesso uno dei problemi più impattanti. Rifiuti, strutture non idonee e quantità ingenti di oggetti usa e getta. Cambio passo però per questa Tokyo.
Le abitazioni degli atleti sono state realizzate in legno e, finiti i giochi, verranno rivendute come case. I letti all’interno di esse saranno fatti (sono fatti, spero proprio per loro che siano ben pronti) di cartone.
Lo so, detta così viene da pensare a una cosa scomodissima. Ho sbirciato online, trovando delle immagini, non sembrano così male, anzi. Quello che conta davvero è che saranno 100% riciclabili, sia i letti che i materassi.
La vera particolarità è che sono completamente fuori standard dalle misure dei Giapponesi, abituati con letti bassi e corti. I giacigli saranno belli alti, materasso compreso, lunghi ben 210 centimetri (così che ci stiano tutti comodi) e capaci di sostenere peso fino a 200 chili.
Il cibo e l’acqua
Si sa, cosa c’è di meglio di un bel piatto di pasta dopo uno sforzo fisico? Vero che, forse, non sarà proprio la pasta al pomodoro a rifocillare gli atleti dopo le gare ma, sicuramente, sarà cibo sano e lavorato con consapevolezza.
Tutto il cibo fornito agli atleti sarà infatti allevato o pescato secondo le direttive del FAO (Food and Agricolture Organization). Tutto ciò che invece ruota intorno al cibo, acqua compresa, sarà riciclato o riciclabile.
Speriamo per i nostri atleti che sia buono quanto sostenibile.
Il comitato Olimpico come Enjoy Energy
Il comitato olimpico ha fatto una scelta, se non è green, non la vogliamo. Ci sentiamo onorati di condividere questo pensiero. La nostra filosofia è uguale alla loro. Ogni kw/h giapponese (immaginatevi il simbolo) consumato durante Tokyo 2020 sarà generato da fonti di energia rinnovabili.
Snocciolate le questioni più importanti, sperando di aver fatto un fuori-tema di vostro interesse, non mi resta che augurarvi buona visione. Gli eventi sportivi riescono spesso a riunire le genti e, se pur con cautela, ci danno l’idea di tornare alla normalità. Nella speranza che i nostri atleti possano fare bella figura come per gli europei, gli mandiamo un grosso in bocca al lupo.

Chiara, 31 anni, un lavoro in Enjoy Energy in Operations e, nel tempo libero, aspirante dilettante scrittrice su questo eco-blog. Vivo di corsa, voglio sempre riuscire a fare tutto per poi lamentarmi di avere sonno. Mi piace la natura e il suo silenzio. Allo stesso modo mi piace cantare in macchina e farmi prendere in giro dai miei amici perché ascolto musica vecchia. Sono un’amante del buon cibo, del buon vino e della buona compagnia. Se ti va di vedere qualche bel paesaggio, mi trovi su IG come @cippiiii (sono una vera sky-lover). A presto!